Joseph Addison, politico inglese, diceva che “Ci sono sempre tre versioni di ogni storia: la tua versione, la versione dell’altro, e la verità“.
Mi sono sempre chiesta se fosse, questo pensiero, applicabile in tutti i casi.
Chiaramente, la risposta che darebbero in molti è “Sì“: ognuno propina una versione dell’accaduto, filtrata dai propri sentimenti, dalle proprie credenze, dalle proprie esperienze, mentre la verità è sempre un po’ una via di mezzo tra la versione dell’individuo 1 e dell’individuo 2.
Se, però, inseriamo questo pensiero di Addison nei casi in cui ci troviamo a vivere un rapporto con un partner manipolatore, non credo sia possibile prenderlo per buono.
O meglio, che il narcisista abbia la sua versione dei fatti è indubbio. Come noi abbiamo la nostra. Che la sua però sia falsa, fuorviante, opportunista e infamatoria è da tenere bene in conto. La verità in questo caso dovrebbe essere una via di mezzo tra la versione nostra e quella del narcisista?
No, no e ancora no.
Alla fine della relazione tossica, con le dovute differenze tra lo scarto – effettuato dal narcisista – e la chiusura salva-vita da parte nostra, il risultato sarà sempre lo stesso: noi siamo pazze, gelose, furiose, visionarie, cattive e rompipalle.
(Chiedo scusa se parlo al femminile, lo faccio per comodità essendo io una donna, ma chiaramente vale anche per gli uomini vittime di donne narcisiste. O nelle relazioni omosessuali, ovviamente).
Quante volte abbiamo perso la pazienza davanti ad un tentativo di gaslighting? Suppongo tante.
(Il gaslighting si ha quando il narcisista offre versioni differenti di un particolare accadimento, facendo credere alla preda che sia lei che ricorda male mentre lui non ha mai cambiato versione dell’evento raccontato).
Anche se non eravamo coscienti al 100% di subire una manipolazione, una parte di noi lo sapeva e si ribellava. Per fortuna, direi!
Quante volte abbiamo avuto reazioni di gelosia davanti ad una triangolazione? Non mi sorprenderei se fossero molte anche stavolta.
(La triangolazione è una tecnica di manipolazione dove il narcisista mette in competizione la preda con altre persone, oggetti o addirittura hobbies, svalutandola immensamente oltre che a mancarle di rispetto).
E quante volte abbiamo avuto reazioni cariche di rabbia davanti ad inganni evidenti, o malcelati, mezze verità, spiegazioni mai ricevute, prese in giro in pubblico o in privato e così via? Sempre tante, inutile negarlo.
E’ bene notare che tutte queste reazioni esagerate sono state il nostro sano modo di combattere la sua manipolazione. Eppure, il narcisista prenderà la palla al balzo per negare le sue azioni abusanti e mettere in cattiva luce solo il nostro comportamento, giudicato troppo “aggressivo” ma che in realtà era da noi messo in atto a nostra stessa tutela.
La campagna diffamatoria del narcisista si basa proprio su questo: provocarti una reazione esagerata per poi andare a dire in giro che la pazza sei tu. Per ritorcerti contro tutte quelle reazioni che, per causa di forza maggiore, hai dovuto tirar fuori per difenderti dai suoi abusi.
Lui venderà l‘idea di se stesso come tua vittima, per attirare poi le attenzioni della nuova malcapitata (o più di una) e metterla nella condizione di dovergli dimostrare di essere meglio di te, se vuole essere amata degnamente (triangolazione anche questa, ma nei confronti della nuova preda).
Suona familiare?
Ricordiamoci che stiamo parlando di persone gravemente disturbate e pericolose.
Mi rifiuto categoricamente di dargli la metà della Verità.