Basandomi sul mio punto di vista personale e sulla mia esperienza (unica proprio perché mia), che voglio mettere a disposizione degli altri per confrontarci ed aiutarci, vorrei raccontarvi cosa si intende per Triangolazione dell’abusante: è l’atto di “mettere in competizione con” (con un hobby, con un oggetto, con altre persone).
Il Narcisista è maestro nel triangolare, questo lo so bene. Il suo scopo è farti sentire sempre in bilico e passibile di sostituzione. All’inizio eri proprio unica e meravigliosa, dopo un po’ ti senti più banale degli addobbi di Natale al centro commerciale.
O almeno così mi sono sempre sentita io, quando ero in una relazione tossica.
Da quel che ho sperimentato personalmente, in una relazione sana non sei in competizione con nessuno. Nemmeno con te stesso (solo nella misura in cui questo significhi metterti alla prova col fine di migliorarti), accetti l’altro per quello che è e vieni accettato per ciò che sei. Nulla di più semplice e più complicato allo stesso tempo.
Non subisci nessuna sorta di pressione dal partner, in quanto qualsiasi problema è risolvibile con un confronto.
Certo, all’inizio serve tempo per conoscere una persona (e se hai avuto a che fare con uno o più narcisisti, quando inizi una nuova relazione devi chiedere tutto il tuo aiuto alla tua fedele amica “lucidità” per conoscere l’altro nel modo più obiettivo possibile).
Quindi, dopo aver superato un periodo di studio -sacrosanto- dell’altro e non appena ci si sente abbastanza sicuri del nuovo partner, si prova a costruire e a fare un percorso insieme. C’è un problema? Se ne parla. Lo si supera. Senza paragoni col passato, senza paura di essere abbandonati o chissà cos’altro.
Questo è possibile solo se i due partner sono maturi abbastanza per gestire una relazione di scambio equo.
In una relazione tossica, invece, il mordente che unisce le due parti è la competizione.
Lui, il Narcisista (parlo sempre al maschile perché mi è più facile ma vale anche per le donne), fa sempre di tutto per farti sentire con un piede dentro ed uno fuori dalla relazione e tu, che sia o meno dipendente affettiva (anche solo in quel momento e in quella circostanza) ti senti sempre sotto pressione nel dover dimostrare lealtà e benevolenza per essere degna del suo amore.
Ami nella paura.
Nella paura che, un bel giorno, lui ti dia un sonoro calcio nel sedere per andarsene con un’altra e (spoiler alert !) succederà al 100% che tu ne sia consapevole o no (quello che riescono a nascondere -ahimè- è degno di una sceneggiatura di “Beautiful”).
Che questo possa succedere anche in una relazione sana è chiaro, cioè, una storia può finire sempre. Succede.
Ma la vera differenza tra una relazione tossica ed una sana sta nel fatto che la prima è già finita in partenza. Non è nemmeno iniziata.
Lo so, è difficile da digerire.
In una relazione con un Narcisista, non siamo mai state davvero “uniche”, le migliori, le prescelte.
Ci hanno fatto sentire così all’inizio ma non è stato vero nemmeno per mezzo minuto.
La Triangolazione serve proprio al Narcisista per tenerti in pugno e ricordarti sempre: “Attenta, un passo falso e sei fuori dal gioco”.
E tu, che sei incastrata nella tela del ragno, fai di tutto perché ciò non avvenga, riesci a comportarti meglio di Madre Teresa di Calcutta, se necessario.
Sul perché questo avvenga ne ho già parlato, ne riparlerò ancora, ma in linea di massima e per non andare troppo fuori tema, la risposta che offro oggi è quella più banale: hai una fottuta paura di perderlo perché si è venduto per una persona rara da trovare e ti senti tanto fortunata ad averlo incontrato.
Voleva proprio darti questa sensazione e ci è riuscito.
Esistono due tipi di Triangolazione, da quel che posso desumere dal mio vissuto.
La prima, è quella iniziale.
Quando entri in relazione con un Narcisista, è molto probabile che tu sia stata investita del ruolo di “salvatrice”. La sua ex, brutta e cattiva, lo ha trattato male e tu, se vuoi la sua maestosa e inarrivabile attenzione, devi dargli tutto l’amore che la tua “antagonista precedente” gli ha tolto. In altri termini, devi riscattarlo.
Oppure, la sua ex è una sorta di dea, ancora nel suo cuore per certi versi, solo che la storia è finita per cause naturali. Il Narcisista ti porta ad odiarla e, attenzione, ti spingerà a fare di tutto per prendere il suo posto. “Prova a diventare importante come lei”, sembra che ti dica.
Il secondo tipo di Triangolazione è quella nel corso della relazione, ovvero quando hai superato la prova iniziale e sei diventata “la risorsa primaria”, ovvero la sua fidanzata ufficiale.
Ad un certo punto, più importante di te sarà il calcetto, l’amico, la zia, il nonno, il suo hobby preferito, la palestra e così via.
E poi la questione spinosa delle “amiche”, che girano sempre intorno e non te le presenta mai. Chissà, forse perché gli fa più comodo che tu le senta come antagoniste!
Più importante di parlare con te sarà guardare il telefonino.
Tutto questo rientra nel suo gioco di svalutazione.
Metterti in competizione con il resto del mondo ti fa sentire vulnerabile (non essendo mai la sua priorità) ed è questo che vuole, per controllarti meglio.
“Vediamo fino a quanto resiste questa scema” vorrebbe dirti a parole, ma non te lo dice, lo fa con i gesti, dandoti molto all’inizio e togliendoti tutto pian piano.
Ci sono cascata anche io.
È terribile.
È un copione, un modus operandi crudele e ripetitivo. Fanno sempre così. Con te e con quella dopo di te. E chiaramente l’hanno fatto con quella prima.
Prendono dove possono (amore, soldi, dedizione) e finché possono. Quando capiscono che non sei più manipolabile (perché pure Madre Teresa dopo un po’ si ribellerebbe) passano ad una nuova vittima.
Ma non disperate!
Noi potremo un giorno liberarci e guarire il nostro cuore.
Loro no.
Dovranno sempre andare a cercare “un’altra che ci casca”.
È una maledizione, che ci crediate o no, non poter mai sperimentare l’amore sano.
Un giorno sarà evidente anche a voi.